Il dado è tratto

Il dado è tratto.
Dopo numerosi tentennamenti, strategie, corteggiamenti vari, “ti appoggio ma non posso” , finalmente sono uscite le liste. O meglio una sola lista. Che tristezza!
Ma Civita è sempre stato lo specchio (in proporzione) della nazione e allora eccoci qua. Al traguardo del mezzogiorno di sabato 9 maggio dell’anno del Signore 2009 nessuno si presenta davanti al funzionario comunale per depositare l’elenco dei partecipanti all’agone amministrativo 2009 – 2014.
Qualcosa nella macchina “cerca persone” si è inceppato.
È stato fatto fuori Peppino Marchese perché rappresentava il “nuovo che avanza”; fuori dagli schemi e dai giochi politici.
Il vecchio invece è rimasto a guardare fino all’ultimo minuto in cerca di un candidato capolista che non è riuscito a trovare.
Dopo la battuta di arresto di Peppino Marchese (è solo una questione di tempo) la neo segretaria del neonato PD nostrano non è riuscita a trovare otto o nove fantocci da spingere nell’arena. Forse perché non gode della fiducia dei civitesi. Lei e il suo illustre consorte non abitano a Civita. E questa volta i civitesi si sono resi conto che non è il caso di farsi rappresentare da “forestieri” che più volte hanno abiurato il paese non esitando a sfruttare tutte le occasioni possibili per trarne benefici personali.
La situazione è veramente difficile.
Aveva ragione il nostro “politologo nostrano” che da assai lontananza aveva visto giusto già qualche mese fa. Nel senso che era già un risultato se si riusciva a fare una lista.
Con sommo rammarico e con altrettanto dispiacere dobbiamo ammettere che aveva ragione.
Vediamo i partecipanti a questa competizione “unilaterale”.
In primo luogo siamo sconcertati dell’assenza del superassessore.
Unica stella nel firmamento civitese che è riuscita, seppur con molte difficoltà, a proiettare il paese in ambito nazionale ed internazionale.
Ora che fine farà il suo “ecomuseo”?
Speriamo che la nuova compagine governativa si ricordi di questo gioiello e abbia la bontà di affidarne le sorti a chi veramente ne sa qualcosa in questo settore.
E veniamo alle new entry.
La compagine del sindaco uscente è riuscita là dove il super segretario ha fallito: reclutare nuove reclute da buttare nella mischia.
Infatti, il primo cittadino in carica, non ha atteso – da par suo – l’ultimo minuto per reclutare giovani leve da inserire nel proprio schieramento.
Ha giocato su due tavoli (le elezioni si vincono con i numeri) ingaggiando noti esponenti di famiglie numerose e potentati locali, ha avviato altrettanto progetti socialmente inutili per fare “terra bruciata” in casa del nemico ed ha allontanato elementi “sovversivi” e pericolosi che da qualche tempo non erano in sintonia con le sue direttive.
Ha anche recuperato diverse e promettenti “fanciulle” da inserire nel proprio organico.
Magari non era questo l’intento.
Ora che si trova a gareggiare da solo, si trova anche a fare i conti con queste signorine dalla forte personalità caratteriale che non si accontenteranno di fare solo da numero nel consesso civico.
Almeno noi tutti c’è lo auguriamo. Altrimenti allora sì che siamo in un regime bulgaro dove tutto è ammesso e permesso.
E i civitesi non hanno più ragion di lamentarsi!
Infine, siamo molto preoccupati per la fine ingloriosa del vecchio PCI locale che ormai ha deposto le armi in favore di non si sa chi.
Perché una democrazia non è tale se nel civico consesso non si confrontano opinioni diverse.
Siamo anche consapevoli che gli “intellettuali” del paese non pensano e non hanno il “fegato” per impegnarsi in prima persona e fare pulizia all’interno del proprio schieramento di “zavorre” che hanno fatto il loro tempo.
Buon lavoro alla nuova amministrazione con l’augurio che sappia dare risposte certe ai numerosi quesiti che attanagliano la nostra comunità.