PIANETARBERESH

Discussione libera in libero mondo

sabato 24 maggio 2008

A proposito dell’acqua

Non possiamo non ricordare – a futura memoria – che Civita (come tutti gli altri paesi della Calabria) sta subendo uno scippo a proposito dell’acqua dalle proporzioni immani che inevitabilmente ricadrà sulle tasche di tutti i cittadini.
Mai come ora è vero quel adagio che dice che le prossime guerre nel mondo si combatteranno per l’acqua. Infatti, anche noi civitesi stiamo subendo per colpa di una amministrazione supina ai poteri forti che hanno deciso che l’acqua dovrà essere privatizzata un “servizio” che da qui a qualche anno pagheremo in modo molto salato.
Per spiegarci meglio, la regione Calabria ha costituito una società che dovrà gestire tutti gli acquedotti della regione.
Invece tutta la rete di acquedotti che serve i comuni, soprattutto quelli montani come il nostro, ha una propria rete, costruita in tanti anni captando sorgenti più o meno nei pressi dei centri abitati, comunque si tratta sempre di piccoli impianti autonomi e indipendenti.
Oggi questa nuova legge li mette tutti in rete fra di loro (l’acqua di Civita andrà a Trebisacce e l’acqua di Mormanno arriverà a Civita) con grande spreco di energia e di denaro pubblico. Nessuno dei sindaci (piccoli o medi che siano) ha sollevato la minima obiezione a questo fatto.
Nessuno copia, per esempio, dal sindaco di Rotonda che ha fondato un movimento contro questa norma nazionale (conosciuta come Legge Galli) che crea questi consorzi, come dei veri carrozzoni politici, che dovranno sopravvivere con i proventi derivanti dalla vendita dell’acqua. Inevitabilmente chi ne subirà le conseguenze saranno comunque i cittadini.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

VI GIRO IN PROPOSITO UN APPELLO CHE HO TROVATO SU INTERNET CHE SPIEGA NEI DETTAGLI LA QUESTIONE
Stefania Emmanuele

[Acqua in Calabria] La metà è in mano alle multinazionali!

Il processo di privatizzazione della risorsa acqua in Calabria è già avviato da diversi anni, in maniera silente e assolutamente poco "trasparente". Il primo ambito da considerare è quello sovranazionale. Nel 1992, in occasione della Conferenza Internazionale delle Nazioni Unite sull’acqua a Dublino, è stato introdotto formalmente il principio dell’acqua come “servizio di cittadinanza”, che deve essere preso a carico del consumatore del servizio stesso. Tale principio è stato “codificato” l’anno successivo dalla Banca Mondiale, e sostenuto sia dall’Organizzazione Mondiale del Commercio che, per quanto riguarda il vecchio continente, dalla stessa Unione Europea, notoriamente impegnata nella spinta alla liberalizzazione dei servizi, in applicazione della creazione del mercato unico interno (direttiva Bolkestein). Numerosi governi stanno cercando di fare applicare le proposte del “Panel Internazionale sul Finanziamento delle Infrastrutture dell’Acqua”, diretto da Michel Camdessus e redatto per iniziativa del Consiglio Mondiale dell’Acqua, del Terzo Foro Mondiale dell’Acqua e del Global Water Partnership (istituzioni che fanno parte dell’oligarchia mondiale dell’acqua), la cui tesi principale consiste sostanzialmente nel dire che la soluzione finanziaria ai bisogni crescenti in materia di accesso all’acqua nel mondo passa principalmente per il coinvolgimento del settore privato e che tutto deve essere fatto per creare le condizioni più favorevoli affinché l’acqua diventi un settore di attività attrattivo per i capitali privati.

A partire dagli anni ’90 anche in Italia si è cominciato a voler dare risposta agli enormi problemi accumulati da anni di gestione pubblica caotica, aprendo la proprietà di tutte le fasi del servizio idrico e confidando nei poteri “taumaturgici” dell’impresa privata e del mercato. La legge di riferimento è la 36 del 1994 (la legge Galli), la quale, pur dichiarando che tutte le acque, sia superficiali che sotterranee, sono pubbliche, attribuisce al soggetto titolare del servizio (il gestore) la facoltà di determinare la tariffa, che deve considerare anche la remunerazione degli investimenti. Ma chi gestisce il servizio idrico? Secondo la Galli la gestione può essere interamente pubblica (in
house), mista o anche privata. In seguito l’art. 35 della legge finanziaria del 2001 ha imposto la trasformazione in S.p.A. dei consorzi e delle aziende municipalizzate, obbligato a mettere sul mercato le azioni e promosso la gara pubblica, mentre nella Finanziaria del 2003 con l’approvazione dell’art. 14 del Dl 269/93 il Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell’Acqua e l’Associazione dei Parlamentari hanno sostenuto la gestione in house. Il recente decreto Bersani sulle liberalizzazioni esclude il servizio idrico dalla gestione privata.

In Calabria la legge Galli è stata recepita con la L.R. n. 10 del 3/10/1997 che prevede un Sovrambito coincidente con l’intero territorio regionale, ove organizzare la gestione del ciclo dell’acqua dalla sorgente fino all’adduzione al serbatoio cittadino, e più ambiti territoriali ottimali (ATO) dove organizzare la gestione dei segmenti di competenza dei Comuni (reti distributive, reti fognarie e depuratori).

Per il sovrambito, come soggetto gestore del complesso acquedottistico regionale è stata stabilita la società mista pubblico-privata So.Ri.Cal. S.p.A. Nata nel 2003, dapprima con la partecipazione al 49% (di fronte al restante 51% detenuto dalla Regione Calabria) di “Acque di Calabria S.p.A.”, una società costituita nel novembre 2002 da Enel Hydro S.p.A. (al 45%) e da Acquedotto Pugliese S.p.A. (al 55%), la So.Ri.Cal. è in seguito passata al controllo esclusivo di Enel Hydro, che il 22 dicembre 2004 è stata acquisita dalla Compagnie Générale des Eaux S.A., del gruppo Veolia Environnement, che controllano il 40% del mercato mondiale dell’acqua gestito da privati in più di 100 paesi.

In breve, tramite una serie di azioni legislative e operazioni finanziarie, il 49% degli acquedotti regionali, costruiti dalla Casmez e trasferiti alla Regione nel 1983, è oggi in mano ad una multinazionale. Ma a tutti gli effetti Veolia controlla, gestisce e determina il costo della nostra acqua, utilizzando finanziamenti pubblici, per realizzare grossi profitti.

Per quanto riguarda gli ATO, la loro costituzione in ambito nazionale era prevista dalla legge Galli: la loro dimensione avrebbe dovuto essere definita nel rispetto delle caratteristiche fisico-idrografiche dei bacini, ed in base a valutazioni di carattere economico intorno all’efficacia e all’efficienza del servizio. In Calabria non si è saputo far di meglio che far corrispondere gli ATO alle cinque province. Anche negli ATO, pur se il soggetto proprietario resta pubblico (l’organo amministrativo è la Conferenza dei Sindaci, il Presidente coincide con il presidente della Provincia), il soggetto gestore può essere pubblico, misto o privato.

A cura del coordinamento calabrese dei comitati per l'acqua bene comune

Anonimo ha detto...

CASERTANA-CASTROVILLARI
0 - 2

serie D

Anonimo ha detto...

Arriva l'Adsl anche a Civita? Leggete questo articolo:

Vodafone entra nella banda larga. Quella fissa, però. Il colosso britannico delle telecomunicazioni ha lanciato l'Adsl entrando - in Italia - in un nuovo mercato, alieno al classico core business mobile e mettendo un nuovo tassello alla scalata nel mondo fisso avviata un anno e mezzo fa. Telecom Italia è il primo bersaglio, ma nel mirino ci sono ovviamente anche Fastweb, Tiscali e Infostrada.

Vodafone punta diffondere l'uso della banda larga in Italia, al momento è utilizzata solo dal 20% della famiglie. In palio vi è un mercato da circa 22 miliardi di euro, analogo per dimensione alle tlc mobili. Lo sbarco nella banda larga fissa amplia nuovamente i confini del mercato delle telecomunicazioni, alimentando la concorrenza anche nella telefonia fissa, dove oggi resta finora egemone il ruolo di Telecom Italia con una quota di mercato pari al 74% del mercato. Il servizio partirà entro l'estate. Le tariffe non sono però ancora rese note e dunque non è possibile comprendere la competitività dell'offerta.

L'accesso avviene attraverso un device battezzato Vodafone Station, si tratta di un modem router particolare: offre connettività fino a 20 Mbps, ma nel caso in cui la rete broadband fissa non fosse operativa, vuoi per le spesso estenuanti procedure di attivazione e distacco da Telecom Italia, vuoi per guasti sul network in rame, subentra come back up una connessione mobile. Questa è attuata attraverso un chiavetta che si inserisce sulla Vodafone Station e offre connettività via rete cellulare Hspa a 7,2 megabit al secondo. L'apparato è gestito in remoto, la sua configurazione è automatica, Da verificare però se, e in che modo, sia possibile utilizzare il device in modo evoluto (port forwarding) per sfruttare in modo efficiente servizi e soluzioni per il peer to peer. La stessa internet key può anche essere utilizzata a parte, con un notebook per esempio nella seconda casa ma, in questo caso, la tariffazione sarà diversa da quella prevista per il servizio di banda larga fissa e calcolata su base temporale.

Con il lancio dell'Adsl e di «Vodafone Station», che è stata concepita e sviluppata in Italia, il gruppo si consolida come operatore di comunicazione totale: un solo brand, una sola infrastruttura, una sola rete commerciale e un solo servizio assistenza per tutti i clienti. L'investimento per lo sviluppo è quantificabile in circa un miliardo di euro, la metà dei quali utilizzati per l'acquisizione di Teledue. Il lancio rappresenta il percorso strategico iniziato con Vodafone Casa e Vodafone Rete Unica e proseguito, appunto, con l'acquisizione dell'operatore Teledue.

«Continueremo a investire in innovazione, servizi e competenze: stiamo realizzando un'infrastruttura integrata di nuova generazione e abbiamo creato una divisione dedicata ai nuovi servizi, con l'inserimento di oltre trecento persone, caso unico nel panorama delle telecomunicazioni». Così ha dichiarato Paolo Bertoluzzo, amministratore delegato di Vodafone Italia, alla sua prima uscita pubblica da quando, due mesi fa, si è insediato alla guida della società. «Il nostro obiettivo – ha preseguito Bertoluzzo – è arrivare nelle case dei clienti portando la banda larga in modo semplice. Sarà possibile – ha spiegato – telefonare e navigare in Internet con l'Adsl da casa senza pagare il canone Telecom e in più la Vodafone Internet Key permette di navigare in banda larga mobile anche fuori da casa». Appare confermato che società «non intende al momento inserire l'IpTv, la televisione tra le proprie priorità, a differenza di quanto sta avvenendo da parte di alcuni concorrenti convergenti tra cui la stessa Tiscali: «Crediamo – ha affermato Bertoluzzo – che la nostra attenzione si debba oggi concentrare sulla banda larga». «La Vodafone Station - ha spiegato Stefano Parrise, direttore della divisione @Home@Office di Vodafone Italia – vuole essere il punto di aggregazione di tutte le forme di comunicazione della casa».

Anonimo ha detto...

MA CHE COSA E' SUCCESSO??
IL BLOG E' MORTO??

Anonimo ha detto...

maestro svegliati. ci manchi

Anonimo ha detto...

VUOI VEDERE CHE IL MAESTRO ANZI I MAESTRI, PERCHE' SONO DUE, ORMAI LO SANNO TUTTI DI CHI SI STA PARLANDO, HANNO GETTATO LA SPUGNA.
FORSE SI SARANNO STANCATI DI SCRIVERE ED ESSERE RISPOSTI SOLO DALL'ASSESSORE EMMANUELE.
PERCHE' BLOIS & C. NON DANNO RISPOSTE?
SE MASSARO FOSSE PRESENTE COME AMMINISTRATORE, A MIO PARERE,QUALCHE RISPOSTA L'AVREBBE DATA.
QUANDO C'ERA LUI TUTTO FUNZIONAVA MEGLIO, OGGI TUTTO E' LASCIATO A SE STESSO E CIOE' IN UN ABBANDONO ED IN UN'INCURIA TOTALE.
VEDI PIAZZA, VILLETTE, ILLUMINAZIONE, DIPENDENTI ECC.ECC.ECC.
AMMINISTRATORI SVEGLIATEVI SE VOLETE ESSERE RIELETTI, ALTRIMENTI VENTIMIGLIA E' DIETRO L'ANGOLO E QUESTA VOLTA SARA' LUI A SALIRE SULLA POLTRONA PIU' ALTA DEL COMUNE. OGGI GRAN PARTE DI QUELLE PERSONE CHE NON SOPPORTAVANO VENTIMIGLIA LO RIMPIANGONO PERCHE' COME SI DICE STAVAMO MEGLIO QUANDO STAVAMO PEGGIO.
FATEVI UN'ESAME DI COSCENZA E' CAPIRETE CHE COSA NON AVETE FATTO PER FAR DECOLLARE UN COMUNE TURISTICO COME CIVITA.
MI FA PIACERE CHE I MAESTRI ABBIANO DATO VITA A QUESTO BLOG, COSI', OGNI CITTADINO POTRA' DIRE LA SUA, RISPETTANDO I LIMITI DI EDUCAZIONE NATURALMENTE, SENA ESSERE PRESEGUITATO.
ATTENZIONE PERCHE' SE SI CONTINUA DI QUESTO PASSO CIVITA SARA' DESTINATO A SPARIRE COME COMUNE E PASSARE ALLE DIPENDENZE DI FRASCINETO.
VEDI SCUOLA VEDI SEGRETARIO COMUNALE, RAGIONIERE, .............

Anonimo ha detto...

Caro anonimo,
mi dispiace di non poterti ringraziare di persona per le considerazioni avute nei miei confronti,ma devo anche ricordarti che il problema della pulizia del paese é da considerarsi atavico...
sono stati tanti gli ammministratori che si sono "imbattuti" in questo problema senza tuttavia riuscire a risolverlo.Le speranze di tutti noi sono rivolte al famoso "decreto anti fannulloni"dell'attuale governo.
Per quanto riguarda Blois e C come li chiami tu,posso affermare che con tutti gli "umani difetti" di ognuno di loro(io li sostengo da esterno)sono persone volenterose e soprattutto ONESTE.
Ps. io arrivo ad Agosto vorrei trovare il Paese Pulito!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Ho dimenticato di firmare il commento precedente..
Antonio Massaro

Anonimo ha detto...

Caro Massaro la pulizia del paese non è mai stata un problema ancestrale. Le gestioni precedenti hanno sempre dato un segno "vistoso" a riguardo. Sono daccordo con te che Blois & C. sono persone oneste e volenterose ma a volte dovrebbero riflettere prima di qualsiasi decisione, senza farsi prendere dalla frenesia ................
Firmato un Civitese che ci tiene al paese.

Anonimo ha detto...

Maestro, ci manchi ritorna.

E' vero quello dell'acqua è un problema serio e di questo ci accorgeremo a breve.

Anonimo ha detto...

Circa un mese fa il maestro aveva dichiarato di chiudere il blog, successivamente ha informato che il blog non sarabbe più stato chiuso, ma a me sembra che sia il maestro e sia gli altri che scrivevano sono spariti. come mai? lasciate i vostri commenti sono interessanti e servono ad informare.

Anonimo ha detto...

CLICCATE UN PO' QUI!!
NE VEDRETE DELLE BELLE!!
E' ARRIVATA L'ADSL!!
COPIATE TUTTO NELLA BARRA PER L'INDIRIZZO WEB!!

http://www.areaprivati.190.it/
190/trilogy/jsp/
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